Monte Cervino – Matterhorn (4478mslm) – Cresta del Leone

Monte Cervino – Matterhorn (4478mslm) – Cresta del Leone

7,8,9-08-16

Una piramide aguzza che punta come un dito verso il cielo, come ad accusarlo; questo è il Monte Cervino, la montagna più bella e famosa delle Alpi. La Cresta del Leone (D, IV, AR), decisamente più difficile (e meno costosa) della Cresta Hornli, la via normale svizzera da Zermatt, rappresenta la via d’accesso canonica dall’Italia passando per Breuil-Cervinia (1990mslm) e si inerpica per parecchi chilometri fino alla vetta toccando il Rifugio Oriondè (2800mslm), il Colle del Leone (3581mslm), il bivacco Carrel (3835mslm), il Pic Tyndall (4241mslm) e l’Enjambee. La salita è a tratti attrezzata con canaponi e corde fisse, ma questi rappresentano solamente una minima parte dell’intera scalata; conoscere l’uso delle corde, avere una grande dose di allenamento e forza, affrontare la salita con meteo stabile, trovare la montagna in condizioni perfette (o quasi) e avere dimestichezza con l’esposizione sempre massima sono prerogative essenziali per la riuscita dell’ascensione. Pernottiamo in tenda a Cervinia e la domenica affrontiamo con calma e zaini pesanti la lunga salita (1830+) fino al Bivacco Carrel dove fortunatamente troviamo due brande per pernottare. L’indomani iniziamo la salita fino in vetta (700+) che completiamo nel primo pomeriggio. La discesa eterna tra una corda doppia e l’altra si dimostra più lunga del previsto e le code per le calate fanno amentare a dismisura il tempo impiegato; rientriamo alle due di notte al bivacco dopo aver più volte perso la via nell’oscurità. Le condizioni meteo perfette sono state dalla nostra e tutto è filato per il verso giusto, fortunatamente. Rientriamo dopo un’altra notte al bivacco nel primo pomeriggio a Cervinia e orgogliosi per la riuscita della scalata ripartiamo infine per l’amata Valle Camonica.