Selvaggio Blu in Autonomia – Sardegna

Selvaggio Blu in Autonomia – Sardegna

29,30,31-05-22

“Amo, ti va di andare a fare un trekking in Sardegna?” Tra gente abituata a scalare cime, creste e pareti sulle Alpi parlare di “trekking” sulle coste in Sardegna fa pensare ad un qualcosa di tranquillo e rilassante. Così la pensavo pure io, all’inizio… Per fortuna che lo fanno anche le “vecchie di 70 anni” e per fortuna che ci sono persone che “me ‘l fo ‘n bicicleta”. Percorrere il “Selvaggio Blu” in autonomia è un qualcosa di mistico. Rinunciare a tutte le comodità di un trekking organizzato da cooperative e da Guide Alpine, che di solito lo percorrono in sei giorni, con rifornimenti costanti lungo il percorso di acqua (impossibile trovarne anche solo una goccia in questo periodo), cibo, attrezzatura alpinistica per le arrampicate e le calate in doppia, tenda, sacco a pelo, materassino, etc rende un semplice “trekking” un qualcosa che non avevo mai vissuto in via mia prima d’ora, un’avventura al pari di scalate sui 4000 delle Alpi. Non avrei abbastanza caratteri per descrivere questa avventura, basti sapere che per poter farcela fisicamente abbiamo dovuto comprimere il tutto in soli due giorni e mezzo, “dormendo” per terra in ovili e portando sulle spalle attrezzatura alpinistica, da bivacco, reflex, kg e kg di acqua e cibarie… Ci saremo persi decine di volte nella macchia mediterranea, nei canaloni “bacu”… Che avventura ragazzi. A tutti i criticoni e/o rosicatori rispondo con serenità invitandoli ad allietare i bollenti spiriti con queste, mi auguro belle, immagini… e magari a percorrerlo nella nostra stessa maniera. Per fortuna ero nella piacevole compagnia di Federica Chicca Ferrari che ha sempre tenuto duro, anche nei numerosi momenti di difficoltà in cui ci siamo trovati. P.s. Le nostre Alpi piene zeppe di ruscelli e sorgenti mi mancavano….